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DM 294/2024 Biocarburanti: obblighi, certificazione e impatti per le imprese agroalimentari

17 Novembre 2025


Il DM 7 agosto 2024 n. 294 aggiorna in modo sostanziale il quadro normativo sulla sostenibilità di biocarburanti, bioliquidi e biometano. Con la sua entrata in vigore, tutti gli operatori della filiera sono tenuti ad aderire al Sistema Nazionale di Certificazione della Sostenibilità (SNCS), requisito indispensabile per immettere i prodotti sul mercato e beneficiarne.

Questo cambiamento ha un impatto diretto sulle imprese agroalimentari che generano sottoprodotti valorizzabili a fini energetici: non adeguarsi significa perdere opportunità, mercato e conformità normativa.


Cosa cambia con il DM 294/2024: gli obblighi principali

Il decreto introduce obblighi più stringenti in termini di:

  • identificazione e classificazione dei sottoprodotti;
  • tracciabilità puntuale di ogni partita fornita;
  • gestione e controllo del bilancio di massa;
  • calcolo delle emissioni di gas serra (GHG) lungo la catena del valore;
  • emissione delle dichiarazioni di sostenibilità conformi agli standard.

Questi adempimenti richiedono un sistema organizzato, capace di garantire continuità, accuratezza e verificabilità.

Molte aziende vedono qui solo complessità, ma il DM permette anche di trasformare un costo in valore: i sottoprodotti diventano materie prime certificate, con vantaggi economici, ambientali e reputazionali.


Chi è obbligato ad adeguarsi

Rientrano negli obblighi del DM 294/2024:

  • imprese agroalimentari che generano sottoprodotti conferibili a impianti di biogas;
  • operatori che commercializzano o movimentano biomasse a fini energetici;
  • impianti di produzione di biometano, biocarburanti e bioliquidi;
  • soggetti che emettono o utilizzano dichiarazioni di sostenibilità.

In particolare, le aziende con processi di trasformazione agricola (lattiero-caseario, cerealicolo, ortofrutticolo, zootecnico, ecc.) sono oggi chiamate a dotarsi di strutture di controllo coerenti con il sistema nazionale.


Modalità di certificazione: individuale o di gruppo

Le imprese agroalimentari possono scegliere tra due percorsi:

Certificazione individuale

Massima autonomia operativa e commerciale

  • Responsabilità diretta su documentazione, bilancio di massa, calcolo GHG
  • Possibilità di vendere a qualsiasi impianto di biogas, con gestione interna complessa

Certificazione di gruppo

Coordinata da un impianto di biogas che assume la responsabilità verso l’ente certificatore

  • Procedure e costi condivisi tra più imprese
  • Semplificazione amministrativa, ma spesso obbligo di conferimento esclusivo all’impianto di riferimento

La scelta va calibrata sui volumi e sui flussi aziendali, nonché sugli obiettivi di vendita e partnership.


Vantaggi competitivi per le imprese che si adeguano al DM 294/2024

Aderire al sistema di certificazione non è solo un obbligo: è una leva strategica.

Le aziende certificate possono:

  • valorizzare economicamente i sottoprodotti;
  • mantenere l’accesso a mercati incentivati;
  • inserirsi in filiere più trasparenti e tracciabili;
  • contribuire agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni;
  • migliorare la propria reputazione ESG, oggi cruciale per investitori e stakeholder.

Le realtà che si preparano per tempo acquisiscono un vantaggio competitivo difficilmente recuperabile da chi arriva dopo.


Il ruolo di SATA nel percorso di adeguamento

SATA supporta le imprese agroalimentari in tutte le fasi del processo, integrando competenza normativa, esperienza operativa e capacità di tradurre gli obblighi in soluzioni gestionali sostenibili.

I servizi includono:

  • analisi preliminare e gap assessment;
  • implementazione dei sistemi di gestione e del bilancio di massa;
  • calcolo delle emissioni GHG secondo i metodi riconosciuti;
  • formazione del personale;
  • supporto durante gli audit dell’ente certificatore;
  • audit interni e verifiche periodiche.

Nota Tecnica + Toolkit: gli strumenti operativi per iniziare

A complemento dell’articolo, SATA mette a disposizione una Nota Tecnica dedicata al DM 294/2024 accompagnata da un Toolkit di autovalutazione, utile per:

  • verificare rapidamente il livello di preparazione;
  • identificare eventuali gap in tracciabilità e bilancio di massa;
  • orientare la scelta tra certificazione individuale o di gruppo;
  • definire un piano operativo concreto.

Hai bisogno di un confronto tecnico?

Siamo disponibili per valutare insieme il percorso più adatto alla tua realtà aziendale e impostare gli strumenti necessari per la piena conformità al DM 294/2024.

Contattaci per una prima valutazione: 📩 g.cogno@satasrl.it

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FAQ sul DM 294/2024

Chi deve certificarsi?
Tutte le imprese che conferiscono o gestiscono biomasse per biocarburanti, bioliquidi e biometano.

Quali sono i sottoprodotti più frequentemente coinvolti?
Siero di latte, scarti ortofrutticoli, crusca, sottoprodotti zootecnici e agroindustriali.

Cosa rischio se non mi adeguo?
Perdita dell’accesso ai mercati incentivati, rifiuto delle forniture, non conformità durante audit e controlli.

Quanto tempo serve per ottenere la certificazione?
Dipende dalla complessità: generalmente tra 3 e 6 mesi, se i dati sono disponibili e i processi tracciati.